Il cerume viene prodotto dal condotto uditivo esterno come protezione per la sua pelle. La cute del condotto autonomamente porta il cerume verso il padiglione auricolare da cui verrà rimosso con l’igiene quotidiano. Se si formano i tappi di cerume c’è qualcosa che interferisce con questa fisiologica “autodetersione”: nella maggior parte dei casi i tappi di cerume sono favoriti proprio da incongrui tentativi di rimozione del cerume, in primis il cotton fioc, che, spesso, anziché allontanare il cerume lo spinge in profondità. Altre volte i tappi di cerume sono causati dall’uso di tappi o auricolari.
Altre volte ci sono situazioni predisponenti su cui è difficile intervenire (condotto stretto, eccessiva produzione). In questi casi si può provare ad utilizzare periodicamente cerulitici o acqua ossigenata, soluzioni che difficilmente sciolgono un vero e proprio tappo consolidato ma che possono aiutare ad allontanare piccole squame di cerume di volta in volta.
È opportuno effettuare la riduzione della frattura entro al massimo 12-14 giorni dal trauma
Bisogna studiare accuratamente il caso per stadiare correttamente il tumore. Sulla base dell’estensione del tumore si possono prendere in considerazione interventi mini-invasivi con laser co2 o trattamenti radioterapici con ottimi risultati sulla voce. In casi di tumori più estesi si possono prendere in considerazione laringectomie subtotali k trattamenti radio-chemioterapici. Anche qualora sia necessario un intervento di laringectomia totale è possibile parlare mediante la voce erigmofonica o valvola fonatoria
La ddimensione delle tonsille e delle adenoidi, non è mai, da sola un’indicazione forte all’intervento chirurgico. In quadri di marcata ipertrofia adenotonsillare è opportuno indagare l’impatto che tale situazione possa avere sulla respirazione, su eventuali apnee e accertarsi che non ci siano anche otiti recidivanti, problemi uditivi o frequenti infezioni. Sono in caso di rilevanti sintomi si valuteranno accertamenti ed eventualmente approcci chirurgici
Le sale operatorie del Niguarda sono dotate di tutte le principali tecnologie tra cui anche laser a diodi e laser CO2. L’equipe ha un’elevata expertise nella chirurgia del naso e dei seni paranasali ma non vediamo nel laser alcun vantaggio negli interventi per poliposi che vengono abitualmente effettuati in endoscopia con ausilio del debrider.