La tiroidectomia è l’intervento di asportazione della ghiandola tiroide.
Si rende necessario in caso di:
-tumore maligno sospetto o accertato
-gozzo (o struma) il cui volume sia importante e vada a causare problemi estetici o deviazioni della trachea o dispnea o disfagia
-ipertiroidismo non più controllabile con terapia medica
-morbo di Basedow con oftalmopatia
La tiroidectomia totale viene effettuata in anestesia generale più comunemente mediante un incisione sul collo fatta circa 2 dita sopra il giugulo ed ha la durata di circa un ora e mezza – due ore. Il ricovero è di 3-4 giorni dopo l’intervento.
E’ un intervento routinario, sicuro ma ci sono alcuni possibili rischi oltre ai classici rischi di ogni intervento (anestesiologici, sanguinamenti, infezioni):
-vicino alla ghiandola tiroide si trovano i due nervi (nervi laringei inferiori o nervi ricorrenti) che fanno muovere le corde vocali. Questi nervi vengono normalmente visti e preservati, sono rare le lesioni dei nervi ricorrenti ma comunque possibili. Nel caso uno dei due nervi venga lesionato si ha disfonia, con il tempo e con la logopedia la corde vocale dell’altro lato aumenta la propria mobilità e la voce migliora.
-adese alla ghiandola tiroide si trovano le ghiandole paratiroidi (dalle 3 alle 6, mediamente 4) che servono per regolare l’equilibrio del calcio. Si cerca di riconoscerle e di non asportarla, in ogni caso è sufficiente metà di una ghiandola paratiroide per non avere problemi. E’ possibile che si debba assumere del calcio per bocca o endovena nei primi giorni dopo l’intervento.
Ricordiamo che dopo aver tolto la tiroide sarà necessario assumere degli ormoni sintetici a vita.