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Settoturbinoplastica

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TC del massiccio facciale senza mezzo di contrasto che mostra deviazione sinistro-convessa del setto nasale

Oggi parliamo di settoturbinoplastica, l’intervento che serve per correggere le deviazioni del setto nasale (settoplastica) e per decongestionare i turbinati nasali (turbinoplastica)

Innanzitutto vediamo qualche piccolo accenno di anatomia: il setto nasale divide le due fosse nasali regolando ed ottimizzando i flussi d’aria che passano all’interno delle fosse nasali, è costituito da una cartilagine (la cartilagine quadrangolare del setto nasale) e da due ossa (il vomere e la lamina perpendicolare dell’etmoide). Questo scheletro osteo-cartilagineo è ricoperto da una pellicola fibrosa (pericondrio e periostio) a sua volta ricoperta da mucosa.

Il setto nasale oltre ad un ruolo funzionale (ottimizzare i flussi d’aria nasali) ha anche un ruolo strutturale sorreggendo la punta del naso. La rimozione in toto del setto nasale ha quindi degli effetti disastrosi sia per la respirazione che diventa estremamente difficoltosa per la formazione di abbondanti croste che dal punto di vista estetico, per la caduta verso il basso della punta del naso.

Per correggere deviazioni del setto nasale è opportuno asportare le porzioni di cartilagine e di ossa che rappresentano la deviazione, preservando la mucosa e la porzione più anteriore del setto nasale che “sorregge” la punta del naso.

Intervento di settoturbinoplastica con assistenza dell'endoscopio
Intervento di settoturbinoplastica con assistenza dell’endoscopio

Esistono diverse tecniche chirurgiche di settoturbinoplastica, sia con ausilio di endoscopio che senza. La tecnica impiegata può dipendere dal tipo di deviazione settale e dall’abitutidine del chirurgo.

Nell’esperienza del reparto di Otorinolaringoiatria del San Raffaele la tecnica esclusivamente endoscopica (effettuata tutta impiegando l’endoscopio, strumento che permette di vedere all’interno delle fosse nasali) viene riservata per deviazione settali che non coinvolgono la porzione più anteriore del setto nasale. Negli altri casi viene effettuato un approccio tradizionale, con visualizzazione dall’esterno e l’endoscopio viene utilizzato solo in alcuni passaggi dell’intervento.

Per ridurre il rischio di sinechia (cicatrici interne anomale) vengono posizionate le lastrine parasettali (sottili fogli di materiale plastico), che vengono rimosse dopo 10 giorni.

L’intervento prevede l’anestesia generale ed ha una durata dai 40 agli 80 minuti. E’ un intervento routinario che ha un basso tasso di rischi e complicanze. E’ comunque una procedura chirurgica ed alcuni rischi sono possibili: l’anestesia generale può causare delle reazioni avverse (rare); ogni intervento chirurgico debilita un po’ il corpo e nel postoperatorio si è più esposti ad infezioni, sia nasali che non; le mucose nasali possono sanguinare. E’ necessaria una notte di ricovero dopo l’intervento chirurgico

Al San Raffaele di Milano, dopo l’intervento di settoplastica, non sempre vengono posizionati i tamponi nasali, si decide comunque di volta in volta. In ogni caso vengono utilizzati tamponi costituiti da spugne morbide, rivestite da un film plastico e vengono rimossi il giorno dopo l’intervento. La loro rimozione è quasi indolore, infatti, grazie ad i nuovi materiali, i tamponi scivolano molto bene e la loro rimozione è sempre agevole e rapida.

Nel postoperatorio il dolore è molto limitato o, spesso, assente. Il gonfiore legato al traumatismo dell’intervento, le croste che si formano ed il muco prodotto, rendono la respirazione nasale molto molto scarsa e si ha una sensazione di “naso pieno”, molto simile ad un brutto raffreddore. Dopo circa 10 giorni, rimosse le lastrine parasettali (procedura rapida ed indolore) e fatta la prima medicazione, si iniziano ad apprezzare i benefici dell’intervento ed il miglioramento della respirazione. Il massimo del beneficio si raggiunge circa 1 mese dopo l’intervento chirurgico.