La sindrome di Eagle è caratterizzata da dolore ricorrente nell’orofaringe e nel viso a causa di un processo stiloideo allungato o di un legamento stiloioideo calcificato. Il processo stiloideo è una sottile sporgenza ossea alla base dell’osso temporale, immediatamente posteriore all’apice mastoideo. Si estende caudalmente, medialmente e anteriormente verso il recesso maxillo-vertebro-faringeo (che contiene le arterie carotidi, la vena giugulare interna, il nervo facciale, il nervo glossofaringeo, il nervo vago e il nervo ipoglosso). Ha una lunghezza variabile, considerata normale al di sotto dei 3-4 cm
Sintomi della sindrome di Eagle
La “sindrome di Eagle classica” è tipicamente osservata nei pazienti dopo un trauma faringeo o una tonsillectomia, ed è caratterizzata da dolore faringeo ipsilaterale, sordo e persistente, centrato nella fossa tonsillare ipsilaterale, che può irradiarsi all’orecchio e peggiorare con la rotazione della testa.
La “seconda forma” della sindrome (sindrome stilocarotidea) è caratterizzata dalla compressione dell’arteria carotide interna o esterna (con le sue fibre simpatiche perivascolari) da parte di un processo stiloideo deviato lateralmente o medialmente. È correlata a un dolore lungo la distribuzione dell’arteria, che è provocato e peggiorato dalla rotazione e compressione del collo. Non è correlata alla tonsillectomia. In caso di impingement dell’arteria carotide interna, i pazienti spesso riferiscono dolore sopraorbitale e mal di testa parietale. In caso di irritazione dell’arteria carotide esterna, il dolore si irradia alla regione infraorbitale.
Diagnosi della sindrome di Eagle
La diagnosi generalmente si avvale della TC e deve escludere tutte le altre potenziali cause che possano essere alla base dei sintomi.
Inoltre, la riproduzione del dolore del paziente alla palpazione della tonsilla o della fossa tonsillare e il sollievo di questo disagio mediante iniezione di anestetico locale sono diagnostici.
Gestione della sindrome di Eagle
La gestione medica include i seguenti trattamenti:
- Analgesici
- Anticonvulsivanti
- Antidepressivi
- Infiltrazione locale con steroidi o agenti anestetici locali a lunga durata
I due approcci chirurgici tradizionali alla stiloidectomia (rimozione della porzione allungata del processo stiloideo) sono l’approccio intraorale (o transfaringeo) e l’approccio extraorale.